Il Design

L’insieme dei due manufatti architettonici e il design dell’interno sono stati progettati dall’Arch. Santa Contarino che, sulla scorta dell’esperienza maturata in oltre 15 anni di attività nel settore alberghiero e dei diversi corsi di specializzazione seguiti al Politecnico di Milano, è riuscita nell’arco di un anno a realizzare una struttura che sfugge all’omologazione classica dei dettami alberghieri della zona, rispondendo alla qualifica richiesta dalla committenza di “differenziazione e qualità formale”.

L'intrigante gioco dei tagli geometrici, abbinati all'uso dei diversi materiali e cromatismi negli intonaci, creano insieme un'originale e fresca struttura volumetrica di esclusivo impatto formale.

L'articolazione dei volumi è accompagnata sempre da un'esigenza, da parte della progettista, di innovazione e di rispetto del contesto in cui sorge la struttura. In particolare è chiaro il riferimento al grigio del basalto dell'Etna, nello sperimentale rivestimento a tagli irregolari dello zinco-titanio, riservato soltanto alla zona check-in e check-out e al corpo scala, che alla luce solare sembra quasi un “tessuto” di intrinseco valore estetico.

L'ingresso della camera è caratterizzato da un unico elemento sospeso, un nastro dallo spessore variabile che raccoglie e sintetizza le diverse funzioni di armadio, piano ristoro, poggia valigie e scrittoio.

L'irregolarità geometrica dei volumi all'esterno viene riportata e sviluppata ulteriormente all'interno del design nelle camere, tanto che sia le boiserie laterali sia le testiere presentano un andamento con taglio irregolare, così come lo specchio posto al limite della parete adiacente al bagno.

L'articolazione dei volumi è accompagnata sempre da un'esigenza, da parte della progettista, di innovazione e di rispetto del contesto in cui sorge la struttura. In particolare è chiaro il riferimento al grigio del basalto dell'Etna, nello sperimentale rivestimento a tagli irregolari dello zinco-titanio, riservato soltanto alla zona check-in e check-out e al corpo scala, che alla luce solare sembra quasi un “tessuto” di intrinseco valore estetico.

I materiali impiegati coniugano nelle alternanze di un dialogo, tra la sincerità hi-tech dei metalli e lo sfondo di rivestimenti in pietre artificiali, un fluido di trasparenze e corpo strutturale.

Le camere dall'atmosfera raccolta hanno un impatto minimal e sfruttano le linee portanti di ogni elemento per lasciarlo vagare su visioni amplificanti d'immaginazione e verso una pacatezza quasi irreale regalata dalle tenue tinte di base.

Nell'appeal dei cromatismi e nei contorni irregolari delle bucature.

Linee irregolari e nette in perfetta coesione cromatica e volumetrica creano uno stile coeso e inconfondibile di raffinata qualità.

Nei toni caldi dei rossi impiegati in un'ipnotica alternanza con i materiali dalle neutre sfumature, si amplificano armoniosamente gli spazi in un equilibrio esistenziale e rassicurante, mentre il gioco di rotazione delle ortogonalità crea movimento e curiosità immaginative.

Ferro grezzo, pietra, acciaio e vetro collaborano insieme per tessere un sogno di tersità in cui tutte le condizioni della luce possano variare liberamente, per ricreare all'interno una poesia di impressioni diverse, a seconda della sua intensità.

La ricerca di interazione tra esterno ed interno è indubbiamente il punto di forza degli spazi comuni. Ha la sua massima espressione nelle grandi vetrate che si stagliano nelle pareti perimetrali e segnano il trionfo totale della luce, lasciandola penetrare all'interno. Anche la visione del verde circostante si mescola all'arredo che, esasperando “la battaglia degli spigoli”, non perde comunque il riferimento con la funzionalità.